Facebook è fondamentalmente un luogo di assoluto cazzeggio, perdonatemi il francesismo.
Ma capita di trovarci cose interessanti, magari attraverso una citazione ed un link che portano ad un'altra citazione ed ad un altro link...
(e qui, in un blog che ha come titolo un intero programma per PDP-11, mi viene in mente l'indirizzamento "Index deferred", quello con la @ davanti al nome del registro tra parentesi: il registro contiene un puntatore al puntatore del dato che ti serve. ma cessiamo di divagare).
Ma capita di trovarci cose interessanti, magari attraverso una citazione ed un link che portano ad un'altra citazione ed ad un altro link...
(e qui, in un blog che ha come titolo un intero programma per PDP-11, mi viene in mente l'indirizzamento "Index deferred", quello con la @ davanti al nome del registro tra parentesi: il registro contiene un puntatore al puntatore del dato che ti serve. ma cessiamo di divagare).
E così oggi trovo sulla pagina (diario) di Facebook di Alfonso di Ambrosio un link a questa pagina dell'associazione ROARS che a sua volta contiene una citazione del libro "Coding in Your Classroom, Now!" di Alessandro Bogliolo -edito da Giunti-, fatto che fa terminare la catena di redirezioni con una CheCavoloDiciWillisException. La citazione (da pagina 27) è questa:
«Coding non è programmazione, ma l’uso didattico di strumenti di
programmazione visuale per favorire lo sviluppo del pensiero
computazionale. Confondere i due piani provocherebbe danni da una parte e
dall’altra»
No, mi dispiace. Non ci siamo.
Non me ne intendo di didattica, forse so condividere bene quello che so. E non mi dispiace farlo, che il sapere è quella ricchezza che puoi donare senza privartene.
Ma perdonate, so cosa vuole dire coding. E coding vuole dire programmare. Per gioco, per vedere una volta nella vita cosa è, ma vuoe dire proprio programmare.
E lo so non perché me lo dice un vocabolario. Lo so perché, sia lodato il Grande GNU, io SONO un programmatore - e non solo sul lavoro.
È inutile, persino dannoso, inventarsi altri concetti. Scratch non è un giocattolino didattico, è un linguaggio di programmazione Turing Complete, termine tecnico dell'informatica che equivale a dire in due parole "Scratch è un cittadino a pieno diritto del mondo dei linguaggi di programazione".
Perci favore, non rubatemi e, sopratutto, non rovinatemi un'altra parola del mio mondo dopo hacker.
Far giocare a programmare non è insegnare a programmare -è una via lunga-, ma è sia programmazione sia un'attività (ci si augura) divertente che aiuta ad acquisire la forma mentale che serve anche a programmare e principalmente a capire come operano quelle dannate macchine che sono i computer. Ma è il modo di pensare che ti aiuta a formulare soluzioni attuabili ed a fornire una spiegazione chiara e comprensibile di come è fatta, cosa richiede e come si realizza questa soluzione attuabile.
Certo, alcuni bambini esposti al coding saranno più veloci ad esplorare e capire lo strumento di quanto lo sia il docente a spiegare. Alcuni impareranno persino a programmare veramente. Ma lasciate che gli altri "si limitino" ad imparare a risolvere problemi e sopratutto a spiegare le soluzioni ideate e come realizzarle. E scusate se è poco.
Se il pensiero computazionale è una capacità fondamentale del mondo futuro non significa che acquisirlo implichi imparare a programmare un computer, esattamente come imparare a scrivere non significa necessariamente imparare a scrivere romanzi o poesie. Serve a dare uno strumento che nel mondo di oggi serve. Almeno per scrivere un articolastro in un blog che nessuno conosce...